Anime baltiche /Jan Brokken ; traduzione di Claudia Cozzi e Claudia Di Palermo ; postfazione di Alessandro Marzo Magno. - Milano : Iperborea, 2019 (Gli Iperborea ; 235). - 494 p. : ill. ; 21 cm
Anime baltiche di Jan Brokken è un libro di grande finezza narrativa che unisce reportage, saggio storico e racconto letterario. Attraverso le vite di artisti, scrittori, musicisti e intellettuali legati a Estonia, Lettonia e Lituania, l’autore ricostruisce un mosaico di storie segnate da occupazioni, esili, censura e resistenza culturale. Brokken dà voce a esistenze spesso marginali o dimenticate, mostrando come la creatività sia diventata, nei Paesi baltici, una forma di sopravvivenza e di identità. Il risultato è un viaggio profondo e coinvolgente nella memoria europea del Novecento, raccontato con empatia, rigore e uno stile elegante e meditativo.
In Anime baltiche Jan Brokken intreccia molte storie; tra le figure reali più importanti di cui tratta, ricordate o raccontate in singoli capitoli, compaiono (tra le altre):
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Arvo Pärt, compositore estone
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Eduard Tubin, compositore estone in esilio
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Ants Laikmaa, pittore estone
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Kalevipoeg (come figura mitica e culturale, non storica)
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Romain Gary (nato a Vilnius, allora parte dell’area baltica)
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Hermanis Perelšteins, architetto lettone
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Mark Rothko (nato a Daugavpils, oggi Lettonia)
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Thomas Mann, per il suo soggiorno e il legame con la Lituania
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Žanis Lipke, il “Schindler lettone”, salvatore di ebrei durante l’occupazione nazista
Il libro non è un semplice elenco biografico: Brokken usa queste vite — artisti, intellettuali, esuli, resistenti — per raccontare l’anima culturale e storica dei Paesi baltici, spesso attraversata dalla tragedia del Novecento.

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