mercoledì 27 giugno 2012

Alessandro Magno di Pietro Citati

Incipit

"Alessandro Magno aveva l'abitudine di tenere il collo lievemente inclinato verso sinistra, come chi indugia riflettendo intorno a se stesso o a qualcosa.Lo sguardo, colmo di una effusa e liquida dolcezza, era quasi sempre rivolto verso l'alto, a inseguire i presagi, i cenni e le rivelazioni, che si affacciavano tra le nuvole del cielo".

Un piccolo libro sulla storia di Alessandro Magno che Citati riesce a far rivivere con la sua scrittura "emotiva"' e il caratteristico uso degli elenchi. Non si tratta di un "romanzo storico", per fortuna, nel quale è di moda accentuare e inventare, per stupire, servendosi della propria fantasia. È una storia che si basa sulle fonti e cerca di farle rivivere, senza nascondere le contraddizioni e le lacune.

In poche frasi, Citati ha condensato, per così dire, l'essenza di Alessandro, attraverso i suoi alti modeli: Achille, Ercole, Dioniso, Ciro il Grande di Persia."Come Achille ... desiderò, in primo luogo, di essere un eroe guerriero ... sempre in testa delle truppe". Da lui prese l'ira furiosa e l'amicizia disinteressata."Da Ercole ... apprese la virtù opposta: quella di sopportare con ostinata pazienza tutti i dolori del mondo"."Da Dioniso ... prese l'estrema mobilità che lo trasformò in un re vagabondo, la cui vera reggia era una tenda", "il desiderio e l'ansia di superare ogni limite e quella furia di lacerazione, che ogni tanto irrompeva terribilmente nella sua vita".Infine, "Alessandro venerò Ciro il Grande: estese il suo impero sono ai confini della terra conosciuta, conservò la stessa liberalità verso le tradizioni e le religioni dei popoli dominati". Divenne, con l'esempio dela sua breve vita, un modello altissimo per tutti i conquistatori successivi.

Alessandro il Grande, nato nel 357 da Filippo di Macedonia e da Olimpiade, morto a Babilonia, nel palazzo di Nabucodonosor , il 10 giugno 323.