sabato 10 novembre 2012

Le ceneri di Angela


McCourt, Frank
Le ceneri di Angela / Frank McCourt ; traduzione di Claudia Valeria Letizia. - Milano : Adelphi, 1997. - 376 p.

Incipit
"Era meglio se i miei restavano a New York dove si erano conosciuti e sposati e dove sono nato io. Invece se ne sono tornati in Irlanda che io avevo quattro anni, mio fratello Malachy tre, i gemelli Oliver e Eugene appena uno e mia sorella Margaret era già morta e sepolta.
Ripensando alla mia infanzia, mi chiedo come sono riuscito a sopravvivere. Naturalmente è stata un'infanzia infelice, sennò non ci sarebbe gusto. Ma un'infanzia infelice irladese è peggio di un'infanzia infelice qualunque, e un'infanzia infelice irlandese e cattolica è peggio ancora".

Il libro, come si comprende già dall'incipit, racconta la storia della triste infanzia, fino ai 18 anni del protagonista Frankie McCourt, che è anche narratore e autore. Non voglio raccontare la trama, ma sottolineare le parole che più caratterizzano il racconto.
Irlanda, in primo luogo, dove si svolge la quasi totalità della vicenda, e, quindi, pioggia e freddo, che ha volte ci sembra quasi di percepire sulla nostra pelle. Poi, miseria e fame. Case malsane e umide. Mancanza di vestiti e di scarpe, che sono un vero e proprio lusso. L'irlandesità e il rancore verso gli inglesi, rappresentati dal padre di Frank, che torna a casa ubriaco, cantando le canzoni dell'epopea irlandese, vantandosi di aver contribuito alla lotta per l'indipendenza. L'alcolismo e le birrerie, fonte di rovina per molte famiglie, tra cui quella del McCourt. La  sessualità, vissuta con senso di colpa, sia negli episodi di autoerotismo del protagonista e dei suoi colleghi fattorini, sia nella storia del primo rapporto sessuale tra Frank e Theresa Carmody, malata di tisi e destinata ad una triste fine.  La malattia e la morte, che fanno a da sfondo a tutta la vicenda e che accompagnano il narratore-protagonista, che si ammala lui stesso e che vede morire intorno a sé i piccoli fratellini e altri compagni di sventura. La scuola e gli insegnanti, descritti nelle loro manie, spesso ridicoli e tromboni, quando obbligano gli scolari a ripetere a memoria e a essere succubi. Il cinema che rappresenta con i suoi miti e i suoi eroi, l'unica possibilità di evadere dalla dura realtà di Limmerick.
Infine, il cattolicesimo che pervade la vita e l'educazione di tutta la società. Ci sono momenti esilaranti in alcuni brani, tra cui quello in cui Frank legge in biblioteca le vite dei santi. Il cattolicesimo irlandese é presente anche nelle innumerevoli figure di preti e frati, nelle cerimonie della prima comunione e della cresima, nella paura del peccato e dell'inferno.
Mi è sembrato che la religione cattolica in Irlanda, anche per la contrapposizione ai protestanti inglesi, abbia assunto, purtroppo, un peso preponderante e un carattere "nazionale", un fenomeno che é rovinoso per la stessa religione. Infatti, quando una religione diventa "nazionale" e si identifica con un popolo, acquista i caratteri del potere e rischia di diventare una cappa soffocante per la società. Mi viene in mente la religione ortodossa greca, che si identifica totalmente con lo Stato e la Nazione, per cui il ceto ecclesiastico diventa un ceto di funzionari inamovibili e spesso irresponsabili.
Ma non vorrei aver dato l'idea di un libro pesante, pieno di tristezza e di sconforto. Il racconto é caratterizzato da uno stile vivace e scorrevole, con toni ironici ed episodi divertenti, in contrasto con la situazione pesante, che vivono i protagonisti. E' proprio la capacità dello scrittore di alleggerire le situazioni drammatiche, evitando il patetico, che rende la lettura piacevole. Ma più di tante parole, meglio un esempio, la lettura della vite delle varie vergini martiri in Biblioteca:
"Poi c'e santa Wilgefortis vergine e martire, 20 luglio. Sua madre ebbe nove figli tutti insieme, quattro coppie di gemelli più Wilgeforis che era spaiata, e finirono tutti quanti martiri della fede. Wilgefortis era bellissima e suo padre voleva darla n sposa al re di Sicilia ma poiché lei si disperava Dio la aiutò facendole crescere barba e baffi. Il re di Sicilia ci ripensò e basta. Suo padre invece andò talmente in bestia che la fece crocifiggere barba e tutto. Santa Wilgefortis è la santa che preghi se sei inglese e hai un marito molesto."