lunedì 14 settembre 2015

Figli e amanti / David Herbert Lawrence

Figli e amanti / David Herbert Lawrence ; traduzione di Franca Cancogni. - Milano : Arnoldo Mondadori, 1971 (Gli Oscar ; L44). - 584 p. ; 18 cm.

Incipit
Dopo Hell Row ci furono i Bottoms. Hell Row era un gruppo di tozze casette dal tetto di paglia, ammucchiate sulla riva del torrente a Greenhill Lane. Ci vivevano i minatori che lavoravano nei pozzi, due campi più in là. Il torrente correva sotto gli ontani e il poco carbone tirato su dalle cisterne dal lento giro degli asini non arrivava ad annerirne le foglie. Pozzi eguali costellavano tutto il paese; alcuni risalivano addirittura ai tempi di Carlo II. E gli uomini e gli asini scavavano giù nella terra, come formiche, macchiando di cumuli neri i prati e i campi di grano. Erano appunto le capanne di questi minatori che sparse qua e là, a gruppi o isolate, insieme alle case dei contadini e a quelle dei calzettai, formavano il villaggio di Bestwood.

L'ambiente del romanzo è, almeno nella prima parte, quello minerario, circondato dalla campagna. Poi arriverà anche l'ambiente cittadino (Nottingham) con le fabbriche.
I personaggi sono:
- Gertrude Coppard, la madre di William, Paul e Anne, sposa non felice di
- Walter Morel, minatore
- William Morel, figlio primogenito, va a lavorare a Londra, con successo, ha un rapporto superficiale e con una ragazza e muore giovane
- Paul Morel, secondogenito sul quale si riversa l'amore possessivo della madre, dopo la morte di William
- Miriam, vive in una fattoria con i genitori e i fratelli ed è l'amore "spirituale" e irrealizzato di Paul
- Clara Dawes, sposata e separata, è l'amore carnale di Paul
- Baxter Dawes, marito di Clara, nemico e poi "amico" di Paul, quando gli lascerà Clara.

Il centro del romanzo è il rapporto tra Paul e la madre. E' lei, in fondo, l'unica vera amante prima di William. poi di Paul. Vittima di un matrimonio infelice, anche per le differenze culturali tra lei e il marito minatore, riversa sui figli l'amore che non ha potuto dare al marito.Quello che non vuole è che qualche donna gli porti via l'anima di Paul e il pericolo maggiore, in tal senso, è rappresentato da Miriam, con la quale Paul condivide, per lunghi periodi, sentimenti, pensieri, sensazioni. Infatti  Miriam, nonostante i vari avvicinamenti, perde, prima a favore della madre, poi di Clara, con la quale Paul condivide solo una passione sessuale, senza concederle mai l'anima.
L'anima resta solo per la madre, fino all'ultimo, e la sua morte, nei capitoli finali è un vero tormento, di fronte al quale Paul sembra arrendersi, anche se la frase finale apre qualche speranza: "Non avrebbe preso la via delle tenebre per seguirla. In fretta camminava verso il debole, confuso mormorio della città illuminata".
Il libro si chiude nella luce, in contrasto con l'inizio "nero" del paesaggio minerario.

Ho apprezzato maggiormente la prima parte, quella dell'ambiente minerario e dell'infanzia povera dei protagonisti. Ho fatto il tifo per Miriam, sperando (invano) che Paul si staccasse dalla madre e prendesse finalmente una decisione. Ma è proprio il tema dell'attaccamento madre-figlio il centro del romanzo.
Interessante èp anche la descrizione dell'ambiente di lavoro di Paul, una piccola fabbrica tessile, con numerosa e varia presenza femminile.

Temi: rapporto madre/figlio; miniere e minatori; natura e campagna; industria tessile; vita cittadina; agricoltura; malattie; morte; passione artistica; religione cristiana; spiritualità/sessualità; Londra; Nottingham.

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