martedì 12 luglio 2016

Ti chiedo ancora 900 miglia / Brunello Vandano

Ti chiedo ancora 900 miglia / Brunello Vandano. - Milano : Bompiani, 2009 (Narratori italiani). - 277 p. ; 20 cm.

Incipit
"Era lei.
Disceso per poter guadagnare il mare da un varco nella fila di officine e cantieri parallela alla riva, la vide. Pareva stesse lì a contemplare l'azzurro in attesa di qualcuno, e all'istante la riconobbe da quella sua incom
parabile curva dell'anca: lei la posseduta e persa, lei l'amata."

Inizia con il ritrovamento della sua barca Uscoca, accentro della storia del protagonista Silvio Laurano, La barca, ritrovata dopo tanti anni, viene riacquistata e rimessa in mare per una nuova avventura di viaggio (gli ultimi 900 miglia), con altri tre compagni, poco esperti, ad eccezione del polacco apolide Casimir.
Ma più che questo viaggio, sono i ricordi che affiorano quasi dalla barca stessa al centro del romanzo. La storia di una giovinezza in Istria, a Fiume, durante il fascismo e del legame con due donne slave, Ilijria Frankopan, la donna più vecchia che lo seduce e lo educa al sesso e, soprattutto, Daniza, prima amica e compagna di studi, poi amore profondo, ma complesso.
La storia è interessante e coinvolgente quando si intreccia con le vicende dell'Italia in quegli anni difficili e tragici della guerra, che strapperà ognuno dei personaggi alle sue radici: Laurano in Russia e poi in fuga verso il sud Italia, liberata dai tedeschi, Ilijria scappata dalle sue terre e dal sui castello avito, per salvare il marito ebreo dalle persecuzioni naziste e, infine, Daniza, in avventurosa fuga sull'Uscoca, per salvare il marito fascista.
Meno interessante e un po' semplicistiche le vicende del viaggio con gli amici, personaggi molto meno vivi e caratterizzati rispetto alle due donne.
A volte, soprattutto nei dialoghi, c'è qualcosa che non mi convince, per la poca scorrevolezza.

Link
giornaledellavela
www.anvgd

Ti chiedo ancora 900 miglia / Brunello Vandano

Ti chiedo ancora 900 miglia / Brunello Vandano. - Milano : Bompiani, 2009 (Narratori italiani). - 277 p. ; 20 cm.

Incipit
"Era lei.
Disceso per poter guadagnare il mare da un varco nella fila di officine e cantieri parallela alla riva, la vide. Pareva stesse lì a contemplare l'azzurro in attesa di qualcuno, e all'istante la riconobbe da quella sua incom
parabile curva dell'anca: lei la posseduta e persa, lei l'amata."

Inizia con il ritrovamento della sua barca Uscoca, accentro della storia del protagonista Silvio Laurano, La barca, ritrovata dopo tanti anni, viene riacquistata e rimessa in mare per una nuova avventura di viaggio (gli ultimi 900 miglia), con altri tre compagni, poco esperti, ad eccezione del polacco apolide Casimir.
Ma più che questo viaggio, sono i ricordi che affiorano quasi dalla barca stessa al centro del romanzo. La storia di una giovinezza in Istria, a Fiume, durante il fascismo e del legame con due donne slave, Ilijria Frankopan, la donna più vecchia che lo seduce e lo educa al sesso e, soprattutto, Daniza, prima amica e compagna di studi, poi amore profondo, ma complesso.
La storia è interessante e coinvolgente quando si intreccia con le vicende dell'Italia in quegli anni difficili e tragici della guerra, che strapperà ognuno dei personaggi alle sue radici: Laurano in Russia e poi in fuga verso il sud Italia, liberata dai tedeschi, Ilijria scappata dalle sue terre e dal sui castello avito, per salvare il marito ebreo dalle persecuzioni naziste e, infine, Daniza, in avventurosa fuga sull'Uscoca, per salvare il marito fascista.
Meno interessante e un po' semplicistiche le vicende del viaggio con gli amici, personaggi molto meno vivi e caratterizzati rispetto alle due donne.
A volte, soprattutto nei dialoghi, c'è qualcosa che non mi convince, per la poca scorrevolezza.

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