mercoledì 17 agosto 2016

Il seminarista / Luisito Bianchi

Il seminarista : missa in tempore belli / Luisito Bianchi. - Milano : Sironi, 2013 (Indicativo presente, 46). - 221 p. ; 20 cm.

Incipit:
Stava suonando la campanella della lettura spirituale e usciva, dallo studio del rettore, Zurlan : ultimo in ordine alfabetico della seconda ginnasio.
"Promosso" disse, ma il tono della voce non era da promosso. Infilò a testa bassa la porta dell'atrio dove s'accalcavano i primaginnasiali in attesa del loro turno.
"Zurlan deve avere sulla pagella un 'ha fatto abbastanza bene', disse gravemente il primaginnasiale ripetente che in cappella riusciva a far passare la corona del rosario fra l'indice e il medio delle due mani, con uno scatto impercettibile, per non distrarsi "e con un 'ha fatto abbastanza bene' sulla pagella di fine anno, c'è pericolosi non ritornare più in seminario" aggiunse con meditabonda sicurezza.

E' la storia di un bambino e poi di un ragazzo (così lo chiama l'autore, senza mai indicare un nome) e della sua esperienza in un seminario, negli anni del fascismo e poi della guerra.
Una storia scritta con uno stile scorrevole e vivace, dalla quale emerge l'ipocrisia dell'educazione cattolica, vista con gli occhi puri e innocenti del giovane protagonista.
La vita del seminario è scandita anno per anno da date ed eventi sempre uguali, secondo gli usi tipici di tutte le "istituzioni totali".
"La stagione fredda iniziava col 25 novembre, festa di Santa Caterina [...], Solo da quel giorno s'accendevano le stufe nelle grandi camerate e nelle aule scolastiche, per diffondere la sensazione del tepore odorante caligine bruciacchiata e gelso stagionato, la quale stagione terminava il 7 marzo, giorno di San Tommaso, patrono principale dei liceali".
Ci sono poi gli eventi che scandiscono la giornata: i pranzi, le ore di studio, le messe, i rosari, ecc. Da questa uniformità si staccavano, come eventi liberatori, i periodi dell'influenza: "tre giorni di letto, una purga di magnesia calcinosa il primo giorno [...], con solo due brodini a mezzogiorno e a sera, febbre alta la sera e il giorno dopo, sfebbrato il terzo, alzata a mezzogiorno del quarto con pasto speciale in refettorio fra l'invidia dei compagni, e almeno un paio di libri d'avventure intercalati da un rosario intero al giorno, se si ricordava".
La vita in seminario è intervallata da periodi di vacanza a casa, in mezzo alla campagna e da un lungo periodo di malattia, durante il quale il bambino sembra avere una crisi di vocazione (accolta con favore dal padre, meno dalla madre), che poi supera.
Ci sono le "tentazioni" delle ragazze e la lotta per restare puro nei pensieri. Verso la fine del racconto, il ragazzo trova l'amicizia del "biondino", un seminarista più grande, che sembra più sicuro e che gli parla del suo desiderio di unirsi ai partigiani, nelle ultime fasi della guerra.
Ma il vero eroe, nella semplicità di una vita "banale", sarà proprio il ragazzo coerente fino in fondo. Finale toccante.

PS
Un bel libro riesce a farti rivivere nell'ambiente di cui parla, condividendo le esperienze e i momenti della giornata o delle stagioni. Questo libro ci riesce, per quanto riguarda la vita nel seminario, così come, nella "Montagna magica", riviviamo i momenti vissuti dai protagonisti nel sanatorio di Davos.

Link
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/iannozzigiuseppe
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