giovedì 7 gennaio 2021

La forza del mito : la Rivoluzione russa e il miraggio del socialismo / Marcello Flores


La forza del mito : la Rivoluzione russa e il miraggio del socialismo / Marcello Flores. - Milano : Feltrinelli, 2017 (Storie). - 236 p. ; 22 cm

Un libro che apre gli occhi, ammesso che non l'abbiamo ancora fatto, a tanti di noi che a quel mito hanno creduto, più o meno a lungo. In particolare vorrei segnalare questo passo:

"In maggioranza i giovani che stanno costruendo il proprio mito generazionale - il Sessantotto - condannano l'invasione sovietica [della Cecoslovacchia] ma tengono a rimarcare una distanza ancora più grande da Dubcek e i revisionisti cecoslovacchi; e molti preferiscono allinearsi con i comunicati di Mao e di Castro, per i quali la fermezza nel condannare e reprimere i controrivoluzionari rappresenta uno dei capisaldi del socialismo. L'uscita "da destra" del socialismo sovietico, e cioè l'introduzione di un po' di democrazia e di libertà non sembra interessare quando in tutto il mondo si assiste ad una spinta rivoluzionaria, e si perde l'occasione di ripensare cosa possa essere il "vero" socialismo. Jan Palach, lungi dall'essere considerato un eroe, se non da pochi, viene lasciato alla celebrazione anticomunista dei giovani fascisti. Molto presto, in realtà, a prevalere sono i modelli del socialismo del passato -da quello di Stalin, rivalutato dal movimento studentesco di Milano a quello di Trockij e dei suoi eredi della IV internazionale - mentre per il presente domina il fascino del comunismo cinese e del catechismo di Mao riprodotto in migliaia di esemplari come "libretto rosso." 

E' questa la domanda che, da tempo mi faccio come ex sessantottino che in quel mito è cresciuto, anche se so che è quasi impossibile rispondere:

perché abbiamo raccolto le vecchie bandiere del leninismo e le nuove pessime bandiere del maoismo, anziché trovare una via nuova e originale, creativa e democratica, progressista e riformatrice? Possibile che non ci fosse qualcosa di diverso dalle mummie di Lenin e Stalin, che orientasse le nostre speranze e il nostro desiderio di costruire una società più giusta, che stava alla base dei nostri pensieri?

Da giovani siamo più attratti dalle avventure, dalle figure che ci sembrano forti e decise, molto poco dalla "prosa" della democrazia. Forse abbiamo fatto letture sbagliate: sui crimini del "socialismo" sovietico si sapeva tutto. Non lo so. So solo che questa esperienza è servita, almeno per me, ad essere più cauto nei riguardi dei miti e di chi grida più forte.

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