giovedì 31 luglio 2014

La bellezza e l'orrore / Peter Englund



Non si tratta di un romanzo tradizionale, ma di un libro di storia costruito sulle testimonianze vere di 19 persone coinvolte nella I Guerra mondiale, appartenenti a diverse nazionalità (tedeschi, austriaci, ungheresi, russi, danesi, francesi, inglesi, australiani, neozelandesi, sudamericani, americani, italiani) e combattenti su vari fronti: da quello francese a quello russo, in medio oriente, in Africa, in Italia, in Grecia e in Turchia. E' un libro coinvolgente che offre un'immagine particolareggiata delle esperienze, dei sentimenti, delle tragedie vissute durante il conflitto. Inoltre, rende con evidenza il fatto, spesso dimenticato, che fu una guerra veramente mondiale, combattuta su diversi fronti, anche se tendiamo a dimenticarlo e a focalizzarci sui fatti che interessano solo i nostri Paesi.
La memoria vissuta, le storie individuali qui raccontate offrono una visione più "vera" di molte fonti ufficiali, come i giornali e i bollettini di guerra, viziate dalla propaganda e dalla censura.

ENGLUND PETER
La bellezza e l'orrore : la Grande Guerra narrata in diciannove destini / Peter Englund ; traduzione di Katia De Marco e Laura Cangemi. - Torino: Einaudi, c2012. - 586 p. : 20 cm.

Approfondimenti:
Haecceit
Liber docet


Amore / Peter Nadas




Incipit
"Dammi un cuscino". Si alza. La porta a vetri è aperta nell'anticamera. Esce. Chiudo gli occhi. Oltre la stanza, fuori, si odono uno, due rintocchi dell'orologio del campanile. Lo immagino nello spazio. La via, la chiesa incastrata fra le abitazioni sull'altro lato. Il campanile svetta soptra i tetti nel cielo rischiarato dal riverbero dei neon. La casa di fronte alla chiesa, all'ultimo piano della quale sono salito. La tromba delle scale. L'appartamento all'utlimo piano. La camera, il letto sul quale giaccio."

Questo libro è un vero e proprio esercizio letterario di sperimentazione, con una prosa complessa e ipnotica. Il protagonista, insieme alla compagna, fuma dell'erba e descrive le proprie sensazioni, il distacco dalla realtà, la lotta tra ragione e immaginazione, la perdita della coscienza spazio-temporale ("Il tempo si è fermato"), le pulsioni suuicide. Si intitola "Amore", ma, in realtà, la relazione con la donna mi sembra molto secondaria. Al centro c'è lui, con le sue contorte allucinazioni, mentre lei assume una funzione di "cura". Forse è lei che esprime più concretamente l'amore.
Insomma, un testo che non mi ha convinto, anche se la scrittura è interessante, ma, forse è questo eccesso di "letterarietà" che non mi è pioaciuto. mentre in "Libro di memorie", pur nei lunghi flussi di coscienza c'erano storie e personaggi, qui prevale la pura sperimentazione stilistica.
Molto bella e stimolante la nota della traduttrice (necessaria!), che offre un contributo fondamentale per inserire questo testo nella storia letteraria di Nadas.

NADAS PETER
Amore / Péter Nadas ; traduzione di Andrea Rényi. - Rovereto : Zandonai, c2012 (I piccoli fuochi). - 113 p.

Approfondimenti:
Zandonai
Wikipedia Nadas
Cabaret Bisanzio



Destinatario sconosciuto / Kressmann Taylor



E' una corrispondenza tra un ebreo americano, Max, e il suo socio tedesco, che ha lasciato gli Stati Uniti ed è tornato in Germania, negli anni della presa del potere di Hitler.
L'amicizia si deteriora allorchè Martin (il tedesco) diventa un nazista e difende la persecuzione antiebraica di Hitler. E' interessante la lettera del 18 agosto 1933, in cui Martin usa le parole "azione", "energia", in contrapposizione al vuoto parlare di chi si proclama liberale. Ma sarà proprio con le parole delle ultime lettere dell'ebreo Max che si attuerà la punizione di Martin, per questa amicizia tradita, che sarà resa evidente dalla burocratica etichetta "Destinatario sconosciuto"

TAYLOR KRESSMANN
Destinatariio sconosciuto / Kressmann Taylor ; traduzione di Ada Arduini. - BUR: Milano, 2014 (14. ed.). - 74 p.

Approfondimenti:
Wikipedia
Passione lettura
Digilander




La banalità del bene / Enrico Deaglio






Bellissimo libro su una persona che sembra uscita da un romanzo di avventure e che, invece, è stato un vero eroe italiano. Leggendolo si comprende molto dell'antisemitismo ungherese, che è rimasto vivo in questi anni, nonostante lo sterminio di migliaia di ebrei ungheresi nelle fasi finali della II guerra mondiale.
"Tra il 1941 e il 1945 degli 825.000 ebrei della "Grande Ungheria", morirono 565.000 e sopravvissero 260.000"

DEAGLIO ENRICO
La banalità del bene : storia di Giorgio Perlasca / Enrico Deaglio. - Milano : Feltrinelli, 2012 (17 ed.). - 135 p.

Per approfondire
Linkiesta
Recensione
Giorgio Perlasca, Wikipedia



domenica 27 luglio 2014

Vite che non sono la mia / Emanuel Carrere





Incipit
"La notte prima dell'onda ricordo che io ed Helene abbiamo parlato di separarci. Non era complicato: non vivevamo sotto lo stesso letto, non avevamo figli insieme, potevamo addirittura pensare di rimanere amici; eppure era triste. La memoria andrà a un'altra notte, poco dopo il nostro incontro, interamente trascorsa a ripeterci che ci eravamo trovati, che avevamo vissuto insieme per il resto dei nostri giorni, che saremo invecchiati insieme, e perfino che avremmo avuto una bambina. In seguito l'abbiamo avuta, nel momento in cui scrivo speriamo ancora di invecchiare insieme e ci piace pensare che fin dall'inizio avevamo capito tutto."
É il secondo libro di Carrère che ho letto, dopo Limonov,. Ha una scrittura scorrevole e coinvolgente e riesce a farci entrare nella vita degli altri con partecipazione e curiosità. In questo libro i personaggi vivono tragedie collettive (lo tsunami) e individuali (il cancro), trasmettendo forza e coraggio. C'é sentimento, emozione, ma senza sdolcinatezza, anche nei momenti più bui, nei quali il dramma é più intenso, come nelle due morti al centro del racconto: quella di Juliette, bambina travolta dallo tsunami in Sri Lanka, che lascia impietriti i genitori superstiti e quella dell'altra Juliette, cognata dello scrittore, sorella di Helene, che affronta una dura malattia e muore, lasciando il marito Patrice e tre piccole bambine.
Il libro raccoglie le testimonianze di tutti coloro che sono stati vicini a Juliette, attraverso le quali entriamo in altre vite: quella di Patrice, il marito, che vive il dolore come un vecchio saggio, guardando al presente e, soprattutto, quella di Etienne, il collega giudice di Juliette, che con lei condivide le battaglie giuridiche contro le finanziarie, che con i prestiti facili rovinano le vite dei poveracci.


CARRERE EMMANUEL
Vite che non sono la mia / Emmanuel Carrère; traduzione di Maurizia Balmelli. - Torino: Einaudi, c2013 (Super ET).- 236 p.

Approfondimenti
Minima moralia (una recensione negativa) 
Allegoria
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