sabato 1 ottobre 2016

Germinal / Emile Zola

Germinal / Emile Zola ; Introduzione di Ottavio Cecchi ; traduzione di Maria Pia Vigoriti. - eNewton Classici (Ebook).


Incipit:
Nella rasa pianura, sotto la notte senza stelle, scura e spessa come l'inchiostro, un uomo solo seguiva lo stradone che andava da Marchienne a Montsou, dieci chilometri di selciato diritto che tagliava un campo di barbabietole. Davanti a sé, non vedeva neanche la terra nera, e soltanto i soffi del vento di marzo, dalle raffiche ampie come in pieno mare, gelide per aver spazzato intere leghe di paludi e terre nude, gli dava la sensazione dell'immenso orizzonte piatto. Nessuna ombra di albero si stagliava sul cielo, il selciato si stendeva con la precisione di una gettata, in mezzo all'oscurità accecante delle tenebre.
L'uomo era partito da Marchienne verso le due. Camminava a passi ampi, tremando sotto il cotone sottile della sua giacca e del suo pantalone di velluto. Un pacchettino, annodato in un fazzoletto a quadri, gli dava molto fastidio; e lo stringeva contro i suoi fianchi, talvolta con un gomito, talatra con l'altro, per far scivolare in fondo alle tasche entrambe le mani, delle mani rosse che le lamine del vento facevano sanguinare. Un'unica idea occupava la sua testa vuota di operaio senza lavoro e senza alloggio, la speranza che il freddo sarebbe stato meno intenso dopo il sorgere del giorno. Da un'ora camminava così, quando sulla sinistra, a due chilometri da Montsou, scorse dei fuochi rossi, tre bracieri brucianti all'aria aperta, e come sospesi. Inizialmente esitò, preso dalla paura; poi, non poté resistere al bisogno doloroso di scaldarsi un po' le mani.


Incomincia un questo paesaggio scuro e desolato, questo romanzo dagli innumerevoli personaggi  che descrive le condizioni di vita e di lavoro di una comunità di minatori di carbone nella Francia del nord, negli anni di fine '800, quando una nuova classe, il proletariato, si affaccia alla ribalta della storia.
Zolà descrive questo mondo con la precisione che gli deriva dalla scelta del "naturalismo" e dall'influsso della cultura positivistica.
Le descrizioni del lavoro nella miniera sono precise ed efficaci: producono, nel lettore, sensazioni claustrofobiche, sensazioni di freddo e di caldo, facendolo partecipe, quasi fisicamente, di una vita dura, nella quale predomina il buio e la difficoltà di respirare.
Poi c'è il mondo parallelo, al piano superiore, della borghesia, che spesso è cieca di fronte alla sofferenza, che la circonda: prevale l'indifferenza o, nel migliore dei casi, il paternalismo (personaggio di Gregoire).
Quello che più mi ha colpito e sorpreso, è la profonda attualità di questo libro sotto vari aspetti.

- Etienne, il protagonista, è colui che diviene leader della lotta, riuscendo a conquistare inizialmente la completa fiducia degli altri minatori. Eppure Zolà fa capire che non è l'eroe senza macchia e senza paura e che anche in lui ci sono delle debolezze comuni a tutti coloro che, pur partendo da buone e disinteressate motivazioni in nome degli ideali, poi si fanno ammaliare dal fascino del potere e aspirano ad un salto di condizione. "Si imborghesiscono", come avrebbero detto i vecchi sessantottini che di queste vicende se ne intendono.

"Ormai Etienne era il capo incontrastato. Nelle conversazioni serali egli stava diventando una specie di oracolo, man mano che lo studio lo dirozzava. [...] La sua popolarità crescente lo inebriava di una dolcezza deliziosa, Tenere una estesa corrispondenza, discutere della sorte dei lavoratori ai quattro angoli della provincia, dar pareri a tutti i lavoratori del Voreux, e, soprattutto diventare un centro, sentire la gente agitarsi e muoversi intorno a lui, rappresentava un eccitamento per la sua vanità di antico meccanico, di minatore dalle mani grosse e nere. Egli saliva di un gradino, entrava a far parte di quella borghesia esecrata, con soddisfazioni d'intelligenza e di benessere, che non osava neppure confessare a se stesso."

"E il suo sogno di capo popolo lo cullava di nuovo, vedeva Montsou ai suoi piedi, Parigi in un nebuloso avvenire, chi sa? la deputazione, un giorno, la tribuna ed una sala ricca, di dove egli avrebbe fulminato i borghesi, col primo discorso pronunciato da un operaio in un Parlamento."

- Ad Etienne si contrappone il "riformista" Rasseneur, che non condivide la lotta ad oltranza, che porterà poi ad una dura sconfitta e alla perdita di credibilità di Etienne, di fronte alla delusione dei minatori

- L'altra via è quella anarchica di Souvarine, la via nichilista e individualista che mira alla palingenesi totale, attraverso la distruzione e la violenza. Un fondamentalismo che rivive anche nel nostro tempo, in forme diverse, secondo il quale tutti gli altri sono nemici da abbattere, senza alcun compromesso possibile.

"Lasciatemi in pace con la vostra evoluzione! Date fuoco ai quattro angoli della città, falciate i popoli, atterrate tutto, e quando non rimarrà più nulla di questa società imputridita, forse se ne costruirà una migliore."

- Un altro elemento "attuale" è rappresentato dalla figura Deneulin. E' Un padrone indipendente dalla impersonale Società delle miniere, che come in Dio invisibile e lontano, da Parigi governa e determina i destini dei minatori. Cercherà di resistere ai tentativi della Società di incorporare la sua miniera, ma proprio la lotta dei minatori lo porterà alla rovina e, da proprietario, diventerà un semplice dipendente.
Niente di nuovo, dunque. Come ora, anche allora, il potere dei grossi monopoli con la loro forza finanziaria risultava vincente! Anche allora, tra l'altro, c'era la globalizzazione.
"Tutto è concatenato e una scossa, anche lontana, basta a scuotere il mondo" - dice proprio Deneulin,

Tra l'altro, nella lotta proletaria, una mossa intelligente, in una logica riformista, sarebbe stata quella di non alienarsi i padroni piccoli come Deneulin, concentrando gli sforzi contro la Società. Indebolendo Deneulin e portandolo alla rovina, si faceva l'interesse proprio della Società, permettendole di realizzare i propri scopi e di acquisire la miniera de proprietario fallito.
"Come! cinque centesimi! Perché questa richiesta! Io non mi lamento del vostro rivestimento, né voglio imporvi alcuna nuova tariffa come la Società di Montsou" - protesta Deneulin, di fronte alle richieste dei minatori che circondano la sua casa.

Infine, nel corso della lotta, c'è una efficace descrizione della violenza, della brutalità e dell'irrazionalità della folla, quando nessuno è in grado di guidarla. Prevale la violenza gratuita, il desiderio represso di vendetta e le passioni non hanno più argine, lasciando libero campo all'esasperazione e alla crudeltà.

Personaggi:
- Etienne Lanier, 21 anni, "eroe" del romanzo, leader della lotta dei minatori, rivale di Caval, innamorato di Catherine anche se non vuole ammetterlo
- Catherine Maheu, 15 anni, innamorata di Etienne, compagna di Chaval
- Antoine Chaval, 25 anni, amante violento di Catherine, brutale e geloso
- Souvarine, anarchico russo, sabotatore della miniera

I minatori
- La famiglia Maheu, composta da:
il padre Maheu, detto Bounemort, 58 anni, molto malato di silicosi, impazzirà e strangolerà la povera Cecile Gregoire
il figlio Toussant Maheu, 42 anni, coraggioso, bravo lavoratore, muore ucciso dai soldati nel corso della lotta
Constante Maheu, detta la Maheude, moglie di Toussant, 39 anni, donna forte e coraggiosa, dopo la morte del marito e dei sei figli, lavorerà nella miniera
I sette figli: 
Zacharie (21 anni), amante di Philomene Levaque, muore per un'esplosione di grisou, cercando di salvare la sorella Catherine ed Etienne, intrappolati nella miniera
Catherine (15 anni), amante di Chaval, poi innamorata di Etienne al quale si donerà prima di morire nella miniera inondata
Jeaulin (11 anni), maltratta i suoi giovani amici Lydie e Hebert  che utilizza per piccoli furti, aiuta Etienne, dopo la lotta sfortunata e sarà l'assassino del giovane soldato Jules. Tornerà a lavorare in miniera con la madre
Alzire, la piccola malata, che morirà di fame, 9 anni
Lenore, 6 anni
Henri, 4 anni
Estelle, 3 mesi.

- I Levaque (vicini dei Maheu)
Jerome Levaque, 40 anni, brutale e poco intelligente
Angelique, La Levaque, 41 1nni
Philoméne, la figlia, 18 anni, sposa Zacharie
Hebert, figlio, amico maltrattato di Jeaulin, 12 anni
Lous Bouteloup, 35 anni, amante della Levaque

- I Pierron
Françoise Pierron, 30 anni
Suzanne, La Pierronne, 28 anni, amante di Danseart
Lydie, 10 anni
Danseart, amante della Pierronne, 40 anni
La Brulé, 50 anni, madre della Pierronne

- I Mouque
Mouque, il padre, 50 anni
Mouquet, 22 anni
La Moquette, per un periodo amante di Etienne, 18 anni

Rasseneur, ex minatore, socialista moderato, proprietario di una taverna

La borghesia

- Gli Hennebeau
Philippe Hennebeau, direttore generale delle miniere di Montsou, 48 anni
Blanche Hennebeau, la moglie, amante dell'ingegner Negrel, 40 anni
Paul Negrel, ingegnere, amante di Blanche, fidanzato di Cecile Gregoire, 18 anni

- I Gregoire (miniera di Montsou)
Leon Gregoire, 60 anni
Amelie Gregoire, la moglie, 58 anni
Cecile Grégoire, la figlia, fidanzata di Paul Negrel, 18 anni

- I Deneulin
Victor Deneulin, proprietario di miniere, 50 anni
Lucie, figlia musicista, 22 anni
Jeanne, figlia pittrice, 19 anni:

Links
it.wikipedia.org/wiki/Germinale_(romanzo)
fr.wikipedia.org/wiki/Germinal_(roman)
seieditrice.com/chiaroscuro
dearmissfletcher
espacefrancais.com/emile-zola-germinal-1885/
www.youtube.com







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