Incipit:
"Quando Judith ebbe diciotto anni, vide che la casa vicina, vuota da tempo, stava per essere riaperta. I giardinieri tosavano e ritosavano il prato, passavano e ripassavano il rullo sul campo da tennis e piantavano tulipani e nontiscordardimé nei vasi di pietra che costeggiavano il prato in riva al fiume. Le fluenti propaggini dell’edera venivano strappate dalle finestre, e la solida facciata di pietra grigia prendeva un aspetto lindo e ordinato. Quando si alzarono gli avvolgibili e dalle finestre delle camere da letto si videro occhieggiare le note cornici degli specchi ovali, fu come se quel lungo periodo di vuoto non ci fosse mai stato, come se i ragazzi della casa accanto fossero ancora lí con la loro nonna: ragazzi misteriosi, inquietanti, che andavano e venivano ed erano tutti cugini, tranne due che erano fratelli, e tutti maschi, tranne una che era una ragazza, e che, scavalcando il muro vicino al pesco, saltavano nel giardino di Judith per invitarla al tè e a giocare a nascondino.
Ma in realtà, adesso, tutto era diverso. La nonna era morta subito dopo aver saputo che Charlie era caduto. Charlie era stato il suo prediletto, il suo beniamino: fra la generale sorpresa aveva sposato Mariella, la ragazza, quando avevano tutt’e due diciannove anni e lui stava per andare al fronte. Era rimasto ucciso subito, e pochi mesi dopo Mariella aveva avuto un bambino".
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